L'acciao inossidabile, con i suoi vari reticoli cristallini e con i relativi leganti, viene utilizzato tutt'oggi nei più svariati settori industria e principalemte per i settoti alimentare e farmaceutico. Da questi particolari utilizzi ed a causa del loro impiego "critico" nascono alcune normative che regolano la costruzione degli impianti che richiedono materiali accompagnati da una certificazione che ne attesti la conformità.

In particolare, la normativa UNI EN 10204 prevede diversi gradi di certificazione:

 

§  Certificato 2.1: dichiarazione di conformità del materiale da parte del costruttore priva di dati riguardanti test di laboratorio quali analisi chimica della colata e prove meccaniche;

§  Certificato 2.2: il materiale viene definito conforme sulla base di test eseguiti sul prodotto della stessa tipologia realizzato sulle stesse procedure interne (non specific inspection);

§  Certificato 3.1 (ex 3.1B): documento con il quale il produttore attesta la conformità del materiale sulla base di test eseguiti su campioni della stessa colata e dello stesso lotto (specific inspection). Il documento è rilasciato da un addetto del controllo qualità interno all’azienda;

§  Certificato 3.2: documento con il quale il produttore attesta la conformità del materiale sulla base di test eseguiti e certificati da un ente terzo.

 

Nel caso di un impianto farmaceutico, le normative prevedono che il fornitore alleghi il certificato 3.1 perché è quello che garantisce la completa rintracciabilità dei materiali.

Il certificato 3.2 viene richiesto solo in casi molto particolari dal momento che il coinvolgimento di un ente terzo comporta un rilevante incremento dei costi di certificazione.

 

La corretta stesura di un certificato del materiale tipo 3.1 prevede:

 

a.       intestazione dell’acciaieria che ha colato il materiale

b.      intestazione dell’acquirente

c.       tipo di materiale

d.      identificativo del lotto e della colata

e.       composizione chimica

f.       risultati dei test di resistenza

g.      normative di riferimento

 

Tali certificati non sono accettabili se rilasciati dal venditore o dall’intermediario e risultano compromessi se alterati o manomessi in qualsiasi modo.

La corretta richiesta di certificazione del materiale deve essere riportata a disegno e deve specificare il tipo di certificato richiesto e la normativa a cui attenersi.

Per garantire la rintracciabilità del materiale è necessario inoltre che i semilavorati presentino ben visibile la marcatura in cui sia riportata la qualità dell’acciaio, il numero di colata e possibilmente le normative a cui il prodotto fa riferimento.